ISLANDA

DISTANZA

950KM

DIFFICOLTA’ (1-10)

6

GIORNI

12

HIGH POINT

803m

TREKKER

Pietro Ienca
Luigi Chiurchi

islanda

L’Islanda è un’isola vulcanica piena di paesaggi mozzafiato, esplorare questa terra può essere davvero emozionante, come pochi altri posti.

 

All’inizio di questo viaggio, abbiamo deciso di noleggiare un’auto per poter esplorare il più possibile questa isola incontaminata, unendo alcune gite giornaliere ad altri spot di grande impatto naturalistico e paesaggistico. Quando siamo arrivati ​​all’aeroporto internazionale di Keflavik, abbiamo immediatamente noleggiato un’auto, provvista di un materasso al suo interno. Questa opzione ci ha permesso di essere maggiormente flessibili, potendoci fermare a dormire lungo la strada, in caso di necessità.

Una volta noleggiata l’auto, abbiamo deciso di andare a visitare i fiordi occidentali. La nostra prima tappa è stata a Erpsstadir, dove abbiamo avuto la possibilità di incontrare uno storico produttore di Skyr, di nome Þorgrímur. Lo Skyr è un prodotto lattiero-caseario, magro e morbido, preparato con latte acido. Ha un sapore simile allo yogurt ed è un alimento tipico islandese.  Lo Skyr è sotto la tutela di Slow Food.

Avremmo pottuto chiedere al nostro nuovo amico un posto in cui pernottare, ma abbiamo preferito chiedergli dove avremmo potuto trovare un piatto caldo nelle vicinanze.

Abbiamo poi fatto conoscenza delle cosiddette “hot pots”, le “pentole calde”, di cosa si tratta? Sono delle piscine naturali, piene di acqua ad alta temperatura che risale dalle profondità terrestri. Sono ideali per rilassarsi un po ‘dopo una giornata in viaggio, e su quest’isola se ne possono provare parecchie. Per individuare queste incredibili fonti è necessario chiedere alla gente del posto.

Il giorno dopo, ci siamo spostati verso Red Sand Beach passando per i fiordi occidentali. Da questo luogo ci sono molti brevi itinerari escursionistici, perfetti per fare un nordic walking in giornata. Questa spiaggia, con la sua sabbia rossa, è semplicemente incredibile.

Il giorno seguente, abbiamo fatto un lungo viaggio su strada per andare a visitare una meraviglia naturale nella sua essenza più pura: la cascata di Dyjajindi. È stato fantastico, non potevamo smettere di osservarla e di scattare foto, anche se le immagini non potranno mai mostrare quanto sia veramente bello quel luogo.

Dopo aver lasciato questo posto sorprendente, ci siamo spostati verso Isafjordur e il centro di Artic Fox a Sudavik, un posto davvero interessante per ammirare la volpe artica, un animale tipico di queste latitudini dal clima rigido. Tale mammifero ha orecchie piccole e arrotondate, un pelo bianco che in inverno tende ad infoltirsi per mantenere il calore corporeo, mentre durante va a mutare in gradazioni cromatiche più scure. La volpe artica ha una dieta piuttosto varia: la sua principale fonte di cibo è il lemming, ma può anche nutrirsi di lepri artiche, di uccelli e delle carcasse di altri animali.

Nel proseguo del nostro itinerario, abbiamo viaggiato verso il ghiacciaio Drangajokull, il più settentrionale del paese. Prima però era tempo di mangiare, dunque ci siamo fermati a Stanhous per un pasto. E’ una location che ci sentiamo di consigliare: è infatti molto accogliente e il cibo è delizioso. Fidati di noi, non te ne pentirai.

Il giorno successivo, l’escursione più emozionante e spettacolare ci stava attendendo. Distese di ghiaccio erano lì, pronte per essere godute dai nostri sguardi accesi.

Alcune persone, abituate a fare questa tipo di escursione, possono attraversare il ghiacciaio e arrivare alla riserva di Hornastrandire:  è una zona raggiungibile solo via mare o dal ghiacciaio. Fino agli anni ’50 del XX secolo, in questa zona vivevano molti contadini, mentre oggi risulta disabitata. In questa regione, ci sono alcune regole da rispettare per proteggere la flora e fauna locali, perché sono incredibilmente varie ma purtroppo anche fragili.

Dopo questa incredibile escursione (e non quella turistica), potevamo muoverci in due direzioni: verso Landmannalaugar oppure verso Kirkfjuell. Abbiamo scelto il primo, perché il secondo era troppo difficile da raggiungere e inoltre non avevamo a disposizione molto tempo. Una volta arrivati ​​sul luogo, dopo quattro ore in auto, ci siamo resi conto che uno degli itinerari più suggestivi della nostra vita, era appena iniziato.

Abbiamo imboccato il sentiero Laugavegur, che ci ha trasportati attraverso un paesaggio surreale, più simile a quello di Marte che a quello terrestre a cui eravamo abituati. Si potevano ammirare interessanti formazioni geologiche,  montagne multicolori di riolite, ampie distese di lava e sorgenti termali. Il tracciato è un famoso percorso escursionistico nel sud-ovest dell’Islanda, è lungo circa 55 chilometri e dotato di cinque rifugi. Il tratto non è impegnativo da un punto di vista alpinistico, tuttavia può essere reso difficile dalle condizioni meteorologiche avverse. Per questo motivo, le autorità locali suggeriscono di percorrere il sentiero durante l’estate, anche perché i rifugi di solito aprono in quella stagione.

Per chi lo desiderasse, il viaggio può terminare con due giorni estremamente turistici lungo la Ring Road verso Hofn, passando nel bel mezzo di alcuni dei luoghi più iconici dell’Islanda. Noi nello specifico abbiamo deciso di visitare:

Seljalandsfoss, la “Cascata Liquida”, che è una delle cascate più conosciute dell’Islanda. Ti rimane impressa nella memoria e la sua rumorosa immensità sa attrarti magneticamente.

La cascata di Skógafoss, che si trova nel sud dell’isola vicino a Skogar. Trae origine dal fiume Skogaa, che a sua volta proviene dal ghiacciaio Eyjafjallajokull. Sembra di vedere collassare letteralmente un muro d’acqua.

Il ghiacciaio Vatnajokull, ossia il ghiacciaio più grande dell’Islanda e il quarto per la massa di ghiaccio del mondo.

Ultima nota di colore: per concludere in bellezza il nostro viaggio, abbiamo deciso di mangiare dei gamberetti di mare nella città portuale di Hofn. Il pescato in tutte le sue forme è certamente una delle risorse alimentari di più alta qualità per gli abitanti dell’isola.

  • Il clima è mitigato dalla Corrente del Golfo, con inverni non troppo rigidi e freschi estati, ventosi e molto variabili anche nella stessa giornata.
  • Consigliamo l’abbigliamento tecnico a strati per adattarsi alle variazioni durante il giorno. Un paio di scarpe con suola robusta assolutamente impermeabile. Porta un costume per le numerose pentole calde.
  • Da fine maggio a inizio agosto regna la luce notturna, dicembre il mese più buio con 5 ore di luce.
  • Una volta in Islanda ti consigliamo di noleggiare un’auto presso il Camping Iceland (www.campingiceland.is) raggiungibile con l’autobus pubblico dall’aeroporto di Keflavik. Runar sarà pronto ad accoglierti e fornirti un’auto o un camper dotato di un letto e attrezzi da campeggio.