Viviamo in un’epoca in cui la frenesia è una parte integrante delle nostre vite.
Ogni giorno ci alziamo, facciamo colazione velocemente per correre subito al lavoro e poi, finito di lavorare, si corre subito a casa per poterci godere un po’ di meritato riposo.
Il mondo così come lo conosciamo sta migrando velocemente verso il mercato del digital, che automaticamente ci sta trascinando a vivere la nostra vita ad una velocità impensabile solo fino a pochi decenni fa. Oggi possiamo ordinare un prodotto online e farcelo recapitare in un solo giorno, oppure possiamo ordinare cibo d’asporto e farcelo recapitare nel giro di 30 minuti.
Questo è il mondo che stiamo creando oggi, generato da un modo di vivere a cui siamo stati abituati sin da quando eravamo bambini: “Sbrigati che dobbiamo uscire”, oppure “Sbrigati che altrimenti fai tardi” e ancora “Sbrigati che il tempo è denaro”. Viviamo correndo, costantemente in affanno per fare ogni giorno quante più cose possibili e sentirci produttivi.
Il fatto che tutto ciò ci sembri normale, non significa che sia giusto.
È da questo semplice ragionamento che ho iniziato a provare un senso di soffocamento. Annaspavo nella mia vita alla ricerca di un momento da dedicare solo a me stesso. Ma anche quando mi fermavo, la mia mente continuava a correre. Pensavo sempre alle mansioni da svolgere al lavoro, a cosa cucinare la sera, a tutte le discussioni che avrei voluto avere coi colleghi, anziché passivamente accusare il colpo.
“È davvero questa la vita che voglio vivere ogni giorno?”
Ho iniziato così a ricercare una vita che fosse basata su dei principi più sani, quasi come se vivessi una nostalgia per qualcosa che non ho mai vissuto, ma che nel profondo della mia esistenza sapevo mi appartenesse. Sentivo questo bisogno di un’esistenza lenta e consapevole. Cercavo un modo per contrastare questa routine fatta di agitazione.
Il piacere di vivere lentamente
Un giorno ho scoperto il piacere del viaggiare a piedi.
Camminare è stata per me una riscoperta che trascende il tempo. Viaggiare a piedi mi ha riconnesso a ciò che era l’uomo agli albori della società. Eravamo nomadi, ci spostavamo a piedi, vivendo la natura in una maniera completamente differente da come la intendiamo oggi.
Per la prima volta nella mia vita ho inteso il “camminare” come una profonda connessione con ciò che sono veramente, con il mio lato più naturale e primitivo.
Ho iniziato a comprendere come camminare sia anche un modo per trovare quella pace che cercavo con insistenza. Camminare si è rivelata una forma di meditazione praticata in movimento che si contrappone al caos della vita quotidiana.
Devi sapere però che all’inizio del tuo cammino, non riuscirai subito a trovare una pace interiore.
Quando muovi i tuoi primi passi i pensieri che hai in testa continuano a turbinare, oscillando tra rancori del passato e preoccupazioni sul futuro.
Ed è normale che ciò accada.
In fondo è la nostra abitudine più marcata, quella del pensare.
Poi però i pensieri si fanno meno intensi, l’ambiente che ti circonda inizia a risuonare più forte nelle tue orecchie ed inizi a vedere. Comprendi che sei circondato dalla vita e questa vita si riversa in te con una potenza inaspettata.
Apprezzare ogni passo
Viaggiare a piedi non significa pianificare una linea che connetta un punto A ad un punto B, ma vivere con pienezza ogni singolo passo.
Nel momento in cui smetti di pensare, tutto intorno a te si fa più presente. Impari a rallentare e a goderti il momento. Scopri l’essenza del vivere qui e ora.
Hai presente tutti i viaggi che hai fatto in macchina? Quelli in cui il panorama fuori dal finestrino scorre ad una velocità tale da non permetterti di memorizzare nemmeno un dettaglio di ciò che stai vedendo?
Ecco, viaggiando a piedi sei circondato da dettagli ed emozioni costanti.
Il suono della natura o di una città viene recepito diversamente. Non è più un rumore di sottofondo, ma è il suono della vita stessa.
La riscoperta di questa vita diventa così un’emozione tale da trascinarti fuori dalla tua comfort zone. Ti trovi lontano dai tuoi agi, lontano dalle abitudini tossiche che rendono la tua vita così pesante.
Ristabilisci un contatto con ciò che ti circonda. La natura non è più solo un’immagine verde, fatta di montagne o di laghi, ma diventa qualcosa di più profondo. Inizi a notare gli esseri viventi che ti circondano, dagli uomini agli animali, dagli insetti alle piante.
È proprio camminando che ho scoperto una connessione più profonda con tutti gli essere viventi. Ho iniziato a sentirmi parte di qualcosa. A sentire l’ambiente circostante come se fosse casa mia.
Vivere pienamente la vita
La parte che più preferisco di un viaggio a piedi, è la riscoperta dell’ambiente che ci circonda.
Finché viviamo la nostra routine quotidiana, tutto ciò che ci circonda non è altro che uno sfondo per la nostra vita. Un’immagine sfocata in lontananza, affissa come un cartellone pubblicitario.
Quando però inizi a viaggiare a piedi, la natura diventa parte di te. Il canto degli uccelli, lo scorrere dell’acqua di un ruscello di montagna, gli insetti impollinatori. Tutto ciò che è vita, si fonde nel tuo percorso.
Scopri di non essere più quell’essere intelligente e dominante in cima alla catena alimentare, ma inizi a capire che sei solo parte di un insieme più ampio che è la vita stessa ed ogni essere vivente ne fa parte allo stesso modo.
Viaggiando lentamente, a piedi, acquisisci quella consapevolezza che è la vita. La vivi con pienezza. Automaticamente tutto inizia ad apparire più semplice. Dinnanzi alla complessità di ecosistema come quello che ti circonda, le tue preoccupazioni scompaiono.
Solo allora, riesci finalmente ad aprirti alla vita stessa.