E TU, CHE TIPO DI TREKKER SEI?
Il periodo storico particolare, numeri alla mano, ha sicuramente registrato un aumento notevole dei camminatori in tutta Italia.
Il turismo di prossimità, compiuto a piedi e dunque ad un ritmo più lento del solito, ha sviluppato nuove prospettive turistiche un po’ ovunque. L’emergenza pandemica è stata un’acceleratrice del processo, ma va detto anche che negli ultimi anni l’attenzione verso il trekking stava già conoscendo una crescita.
Il mondo iper frenetico in cui si innestano le vite di molti, le agende ricche di impegni, le tempistiche risicate e i continui rumori che ci circondano, danno spazio ad una necessità di libertà primordiale. Questa può essere riconquistata facilmente lungo un sentiero. Per dirla in altri termini, è un po’ come se ci fosse bisogno di fare detox dalla modernità, imponendoci di staccare per qualche giorno e abbandonarci alle frequenze della natura.
Dopo questa breve riflessione introduttiva, andiamo un po’ ad identificare quattro tipologie di trekker principali. Quattro figure caratteristiche nelle quali potreste riconoscervi in parte o del tutto.
E tu, che tipo di trekker sei?
PLANNER
Lo sono coloro che vogliono avere tutto sotto controllo fin dai giorni precedenti al trekking. Dalla logistica allo studio delle mappe, dalle razioni alimentari alle condizioni meteo. Averli in un gruppo di cammino risulta senza ombra di dubbio comodo, ma a volte ci si chiede se siano in grado di rilassarsi durante queste esperienze.
THOREAU
Henry David Thoreau è stato uno scrittore di successo americano, conosciuto soprattutto per il libro “Walden ovvero Vita nei boschi”, all’interno del quale descrive il suo approccio alla natura e al cammino. La sua voglia di tranquillità e i suoi sentimenti da pacifico sognatore, lo hanno portato a vivere sostanzialmente da eremita per due anni della sua vita.
Il “Thoreau” è dunque un trekker che guarda alla sostanza più che alla forma. Non gli interessa arrivare in cima a un monte, gli basta stare all’aria aperta. Non vuole arrivare ad una meta precisa, gli basta divertirsi insieme ad altri e camminare tranquillo. Fosse per lui, si fermerebbe già alla prima radura con vista panoramica, ma non per pigrizia.
Non è assillato da tempi da rispettare e velocità, ma si abbandona alla serendipity (def. : indica l’occasione di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra).