Il libro
E a proposito di letture, subito prima della partenza verrà pubblicato il libro di Valeria. Sarà un testo dedicato alla biodiversità e alla sua importanza vitale, il tutto raccontato anche attraverso molti dei suoi viaggi. Al suo interno, tante storie sul mondo naturale e su un pianeta che rischiamo di farci scivolare via dalle mani come sabbia, per come lo abbiamo conosciuto.
In un certo senso, sarà un prodromo dei successivi tredici mesi, che invece verranno trascorsi direttamente sul campo, da Nord verso Sud.
Addentriamoci dunque maggiormente nel dettaglio, per approfondire alcuni aspetti. Intanto il Van, che sarà un elemento essenziale di WANE.
La scelta finale è ricaduta su un mezzo di 5.40 metri di lunghezza, su base Ducato. Le specifiche tecniche per poter affrontare le più disparate condizioni climatiche e stradali saranno raggiunte anche grazie ad alcune modifiche, apportate con il supporto degli sponsor.
Top Drive System, si occuperà di alzare il veicolo, lavorando sugli ammortizzatori; Camper d’autore, di Mattia Casale, lavorerà a tutta la parte meccanica ed elettronica per consentire al mezzo di sopportare le condizioni climatiche e di altitudine più impervie, oltre ad essere in grado di affrontare differenti tipologie di strade. BatteriaLitioItalia penserà alle batterie; VCS Group, invece, farà una consulenza sul risparmio idrico in van, l’igienizzazione e la manutenzione degli impianti idrici, oltre che alla potabilizzazione dell’acqua. E poi c’è RCE foto, il più grande mercato fotografico d’Italia, che fornirà il necessario materiale fotografico e video.
Saranno questi e altri partner a garantire gran parte della sostenibilità del progetto, lungo l’itinerario. L’idea è stata fin dall’inizio quella di lavorare per rendere la spedizione il meno impattante possibile, generando – laddove possibile – occasioni ecologiche. Un esempio? La collaborazione con Zero CO2, società benefit che si occupa di riforestazione ad alto impatto sociale, e grazie alla quale le emissioni che produrremo verranno assorbite piantando alberi nella comunità di Nuevo Horizonte, in Guatemala, che andremo a visitare e documentare.
La community
Il rapporto con la community invece come si svilupperà?
“Vogliamo mostrarci il più sinceramente possibile.
Abbiamo da poco lanciato la nostra pagina Instagram, che durante il viaggio servirà a raccontare la biodiversità, le associazioni e le persone che intervisteremo e i dietro le quinte di tutto ciò che faremo”. Il mezzo social dunque fungerà da spazio per esprimere anche pensieri, sfoghi, reazioni e commenti, di paese in paese. Tuttavia non dovrà trasformarsi in un appuntamento fisso, in una sorta di impegno da ottemperare secondo un patto non scritto, poiché porterebbe soltanto a stress e contenuti obbligati. Senza contare che in alcuni luoghi potremmo non avere accesso ad una connessione stabile.Nonostante il progetto richiederà sicuramente lo sviluppo ed il rispetto di un piano editoriale, oltre che la calendarizzazione di appuntamenti e interviste, la libertà di poter avere ritmi nuovi, senza particolari incastri temporali, sarà una conquista importantissima. Su questo valore gli occhi di Valeria si illuminano. Del resto, è da oltre un anno che si organizza tra logistica, pianificazione, call di lavoro, chiamate con le associazioni coinvolte, calcoli, lezioni e articoli da scrivere. “Per la prima volta in tutta la mia vita – mi dice – credo che darò davvero “spazio anche al caso”. Dopo 18 mesi di preparazione e organizzazione continua, questa sarà la nostra ricompensa. La sveglia sarà vincolata ai ritmi della natura o impostata per rispettare appuntamenti eccezionali come incontrare un branco di lupi nei territori di Nord-Ovest all’alba, per esempio”.
Ecco, proprio la mancanza di una quotidianità, diventerà essa stessa la loro quotidianità, per oltre un anno. Sarà un lunga parentesi da nomade digitale per Valeria, perché comunque le lezioni continuerà a svolgerle da remoto, così come i suoi impegni editoriali, organizzando il calendario accademico in maniera intelligente. Un privilegio da tenersi stretto.