Nel 2021, reduci da una delle pandemie più gravi dell’era moderna, molte persone hanno iniziato a considerare le attività outdoor con un occhio diverso.
Numerosi articoli di giornale hanno segnalato come in Italia si sia registrato un trend positivo per quanto riguarda il turismo lento, ossia quella forma di fruizione del paesaggio basata sugli spostamenti a piedi (o in bicicletta). Alta sostenibilità, basso impatto ambientale. Prima di iniziare a sviscerare la tesi di questo articolo, un inciso: per trekking qui si intende anche la sgambata di una giornata, da fare nel weekend. Ebbene, ci sono diversi validi motivi per allacciarsi gli scarponi e attaccare un sentiero una volta al mese.
Per prima cosa, serve a scaricare la mente.
Viviamo in un’epoca che richiede continua velocità, connessione e competitività. Abbandonarsi allo scricchiolio delle suole sul pietriccio o sugli odori di un bosco, può aiutarci a ritrovare un equilibrio interiore.
Farlo una volta al mese, diventa un ottimo esercizio anche per la testa, oltre che per il fisico.
La sensazione di benessere che vi pervaderà quando farete la doccia calda dopo una giornata di cammino, lontani da mail, chats e telefonate, è un piacere che vi spingerà a ripetervi, verosimilmente.
Stiamo perdendo la capacità di goderci il reale, immersi in un mondo virtuale in continua espansione.
Tenerci in moto all’aria aperta, diventa dunque un atto di riconquista di se stessi.
Adagiare lo sguardo sul verde della natura, è come se lavasse gli occhi, troppo abituati ad avere a che fare con gli schermi luminosi dei dispositivi elettronici.
Praticare trekking con costanza, inoltre, ci induce ad esplorare il territorio intorno a noi, accrescendo la nostra conoscenza dei luoghi che abitiamo. L’Italia offre una quantità infinita di paesaggi e situazioni morfologiche interessanti. Chissà quanti di noi però non hanno piena consapevolezza dei panorami che si possono ammirare a mezz’ora da casa.
Mettersi a studiare la mappa della propria regione in cerca di una nuova montagna o di un nuovo sentiero, è esso stesso un prezioso apprendimento.
Quando inizi ad accumulare esperienze outdoor e gite, ti risulterà sempre più semplice riconoscere mentalmente gli spazi intorno, e può diventare divertente connetterli continuamente tra loro, creando percorsi alternativi e nuove varianti.
La mancanza di tempo è una grande bugia con cui tentiamo di auto-assolverci. Come sempre, dipende dall’uso che facciamo del nostro tempo e dalla scala di priorità che decidiamo di darci. Per conto nostro, fare trekking è un investimento meraviglioso su sé stessi.
È gratuito, è pianificabile di volta in volta in mille modi diversi, è utile per schiarirsi le idee, è efficace per rilassarsi, produce endorfine nel corpo, ci permette di concentrarci meglio nel resto della settimana (facendocela vivere, oltretutto, con un umore migliore).
Insomma, pochi dubbi, armatevi di voglia di scoprire e scegliete le prossime mete.
Un aspetto su cui vogliamo fare leva, è che bisogna normalizzare l’idea di muoversi nella natura mensilmente. La maggioranza delle persone considera il trekking come un’attività prettamente vacanziera, con cui sfogarsi nelle ferie estive, mentre sarebbe opportuno far si che si inserisca sempre di più nella nostra routine.
Infine, un consiglio: d’ora in avanti, nelle occasioni importanti quali il Natale e il compleanno, fate in modo di ricevere regali connessi al cammino. Risulteranno senz’altro più utili dei libri che non leggerete o dell’ennesimo maglione che indosserete poco.