MOLTI LA CHIAMANO RIVOLUZIONE.
Per altri è invece la normale conseguenza del progresso.
Di sicuro è un perfetto connubio tra elevati standard architettonici e rigorosi criteri in materia di energia pulita.
Sto parlando dell’edificio residenziale Solaris, opera architettonica che porta la firma degli architetti huggenbergerfries Architekten di Zurigo.
Sarò onesto con te. Questo articolo non sarà volto ad elogiare il lavoro degli architetti, quanto puntare l’attenzione su ciò che sarà quasi certamente il futuro delle nostre abitazioni.
Dì pure addio all’intonaco, il fotovoltaico è già arrivato. Ed è anche veramente bello!
Il sole all’orizzonte
Siccome dipende esclusivamente dalle conoscenze tecnologiche, l’architettura si è soffermata sull’ambito del solare quanto basta per introdurre quasi esclusivamente pannelli solari sul tetto.
Il fattore determinante non è solo dipeso dalle scarse conoscenze degli architetti più datati, quanto anche dai costi esorbitanti relativi a produzione e sviluppo di questi pannelli.
Ma gli anni passano, gli architetti diventano più consapevoli e la tecnologia evolve, diventa più economica così da essere implicata come rivestimento di intere facciate.
È proprio la facciata ad essere il tema centrale di questo edificio.
Non voglio focalizzare l’attenzione su errori da manuale come la posizione non congeniale ad un edificio “solare”, né tantomeno all’impiego di risorse materiali eco-compatibili.
La facciata, omogenea intorno all’edificio, è infatti caratterizzata da pannelli fotovoltaici il cui strato frontale è costituito da un vetro marrone stampato a laser che consente di nascondere le celle in silicio monocristallino.
Come già detto, questo edificio non mira a seguire tutte quelle regole “scolastiche” del buon architetto verde. Infatti questi pannelli fotovoltaici architectural-friendly hanno una riduzione della produzione di energia elettrica pari a circa il 40%.